70 anni di Corte dei Conti | Mattarella è a Palermo - Live Sicilia

70 anni di Corte dei Conti | Mattarella è a Palermo

Il Capo dello Stato ha scoperto una lapide della Storia Patria "a riconoscente memoria dei tanti siciliani che hanno creduto e combattuto per garantire all'Italia unità, libertà e democrazia".

L'ANNIVERSARIO
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PALERMO – Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato questa mattina nella sede della società siciliana per la Storia Patria, a Palermo, per presenziare alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei Conti per la Regione siciliana. Nel chiostro dell’edificio il Capo dello Stato ha scoperto una lapide della Storia Patria “a riconoscente memoria dei tanti siciliani che hanno creduto e combattuto per garantire all’Italia unità, libertà e democrazia”.

Presente alla celebrazione il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema. Ci sono stati interventi di magistrati, docenti universitari, studiosi di Pubblica amministrazione. Presente anche il presidente della Regione Nello Musumeci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente della Società siciliana per la Storia Patria Giovanni Puglisi. In sala anche il segretario generale della Regione, Maria Mattarella.

Risolvere “l’annosa e insoluta questione della mancanza di controllo preventivo sugli atti degli enti locali” e ridare autonomia alla figura del segretario generale dei comuni. A dirlo è stato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia. Musumeci ha ricordato che il controllo preventivo sugli atti degli enti locali “non è affidato a un soggetto terzo” ma “ai dirigenti interni” e ha evidenziato che “gli atti d’interpello dell’Aran e dell’Anac determinano inevitabilmente quello di cui la Sicilia non ha bisogno, la lentezza dei procedimenti”. Il governatore ha definito “blanda” la funzione del segretario comunale, “la cui nomina o revoca rimane affidata alla volontà del sindaco”, provocando “la fragile e vulnerabile condizione” per il segretario “di essere il controllore di chi l’ha nominato”. “Spero – ha concluso Musumeci – che il legislatore riconsegni autonomia al segretario comunale”. “Assicuro al presidente Maurizio Graffeo che il governo della Regione è disposto a finanziare un apposito studio sulla storia della Corte dei conti in Sicilia. Vedremo se affidarlo alle Università o se fare un bando”, ha aggiunto Musumeci.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha sottolineato l’esigenza di “pretendere dallo Stato e dalla Regione, il rispetto del metodo della programmazione, nelle politiche finanziarie e di settore, ad esempio, in settori delicatissimi come quelli dell’acqua o dei rifiuti o ancora al settore chiave delle politiche e degli interventi sociali. Una programmazione non cartolare o velleitaria – ha continuato – che tenga conto della sostenibilità delle scelte; troppe volte la legislazione sottovaluta effetti destabilizzanti prodotti dallo stesso sistema normativo in danno degli Enti locali (…) con una politica di tagli delle risorse apportati in modo corposo e costante, unitamente ad una rigidità della spesa corrente. Nonostante questa diffusa consapevolezza, abbiamo dovuto attendere la Corte Costituzionale per affermare che nella politica dei tagli di spesa occorre condivisione e gradualità e non può essere tale da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni degli enti in questione. Se questi sono gli ideali e i principi a cui ci ispiriamo oggi, non possiamo chiedere alla Corte dei Conti meno controlli e una maggiore benevolenza; non possiamo chiedere al Parlamento norme accomodanti che servono soltanto a rinviare la resa dei conti. Oggi viviamo una fase di grande scollamento tra risorse e capacità: ci sono risorse, anche ingenti, in settori innovativi e strategici dove mancano però progetti e capacità e, al contrario, mancano risorse sufficienti dove ci sono bisogni e collaudate esperienze, come nei servizi pubblici locali o negli stessi servizi sociali di base. Questo assetto è figlio dell’accentramento politico e finanziario, ma è anche figlio di assenza di visione e di approccio sistemico. Ieri, come oggi e domani – ha concluso il Sindaco – va ripetuto che “il guardare lontano, il volere alzare lo sguardo, e pensare anche al domani non è incompatibile con la nostra azione ma anzi è necessario e utile perché si sappia a quali obiettivi e a quali linee ci si debba ispirare”. Mi auguro che l’azione di tutte le istituzioni, ovviamente anche del sistema delle autonomie locali, possa essere sempre ispirata a questi ideali e a questa visione”.

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