Picchiati per una manciata di euro | Allarme rapine violente in città - Live Sicilia

Picchiati per una manciata di euro | Allarme rapine violente in città

L'ultimo caso alla Zisa due giorni fa. Ma sono tanti i casi di aggressioni per un magro bottino.

PALERMO – Dal Politeama a Borgo Nuovo, da via Roma alla Zisa. La mappa della violenza continua ad essere alimentata da colpi messi a segno da un capo all’altro della città e, a finire nel mirino, non sono soltanto gli anziani. Basti pensare che uno degli ultimi risale a metà aprile, quando nel mirino sono finite una donna con la sua bambina che stavano rientrando a casa. Sono state seguite da un uomo armato di taglierino che le ha bloccate e minacciate in ascensore. Ha strattonato la madre, poi ha frugato nello zaino della piccola.

Appena due giorni fa l’ultimo caso: un’anziana donna è stata aggredita dopo aver fatto la spesa nell’androne del palazzo in cui abita in via Felice Bisazza, nel cuore del quartiere Zisa. Il rapinatore le ha strappato l’anello con pietre preziose che portava al dito e il borsello: la vittima riportato ferite alla mano, alle gambe e allo zigomi. Chi è entrato in azione fortunatamente è stato immortalato dalle telecamere e fermato dalla polizia poche ore dopo.

Alle aggressioni per rapina in androni di casa, parcheggi o ascensori si aggiungono numerosi pestaggi nel centro storico da parte di giovani malviventi che per un telefono cellulare e pochi euro aggrediscono malcapitati in giro per i locali della zona della movida. Decine le denunce e le segnalazioni alle forse dell’ordine, spesso nel weekend. Negli scorsi mesi una gang di giovani con età compresa tra i diciotto e i diciannove anni ha terrorizzato coppiette e studenti, seminando il panico in centro. Due ragazzi sono stati minacciati con un coltello e rapinati in piazza Castelnuovo, mentre erano seduti su dei gradini e attendevano i genitori. La banda, composta da tre ragazzi, è stata poi incastrata dalla polizia.

La scorsa estate il caso eclatante di un anziano pestato a sangue per pochi spiccioli, in casa sua. Giovan Battista Riccobono, 89 anni, ha lottato fino all’ultimo per sopravvivere, ma è morto a settembre dopo venti giorni di agonia in ospedale. La violenza esplose nel suo appartamento di Borgo Nuovo, il luogo in cui avrebbe dovuto sentirsi al sicuro. Era piena estate, metà agosto.

In una città caldissima e quasi deserta, una banda di rapinatori si approfittò della sua disponibilità, dando vita ad un assalto feroce. Il pensionato, quel giorno, era da solo nell’abitazione. Qualcuno bussò alla sua porta, gli chiese un bicchiere d’acqua. Lui si fidò e aprì. Un gesto che purtroppo segnò la sua fine. Tentò infatti di opporre resistenza, prese vita una colluttazione in cui ebbe la peggio. E fu ricoverato in condizioni disperate.

Pochi giorni prima ad essere preso di mira fu un giovane studente. Stava passeggiando nella centralissima via Roma quando qualcuno lo bloccò alle spalle e lo scaraventò contro il muro: non ebbe alcuna possibilità di difendersi e, impotente, vide fuggire il rapinatore col suo smartphone e i pochi soldi che aveva in tasca.

Proprio come è successo ad un’anziana rapinata nella zona di via Campolo. Aveva prelevato dei soldi al bancomat di via Tintoretto, ma qualcuno la pedinò fino alla sua abitazione. La donna si trovò a tu per tu con due uomini, nell’androne del palazzo. Indossavano dei caschi integrali, la bloccarono, lei finì per terra. E i due fuggirono indisturbati, facendo perdere le proprie tracce.

Momenti da incubo, ad ottobre, anche per Hushmand Toluian, l’imprenditore egiziano ottantenne conosciuto per i suoi negozi di tappeti persiani sparsi tra Palermo, Catania e Messina. Una banda di rapinatori riuscì ad entrare nel suo appartamento di via XII gennaio e lo legò e imbavagliò, La casa fu messa a soqquadro, i malviventi riuscirono a fuggire con quadri di valore e gioielli, facendo subito dopo perdere le proprie tracce.

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