Asta giudiziaria: si uccise | Non ci fu istigazione - Live Sicilia

Asta giudiziaria: si uccise | Non ci fu istigazione

Il gip del Tribunale di Ragusa ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura.

RAGUSA – Nessuna istigazione al suicidio per Giovanni Guarascio, il muratore di Vittoria che si diede fuoco il 14 maggio 2013 per salvare la sua casa dalla vendita all’asta. Il gip del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura di Ragusa e rigettato l’istanza contro l’archiviazione presentata dai familiari di Guarascio. Cadono così le presunte responsabilità a carico di Orazio Sciagura, il commerciante che acquistò la casa all’asta e di Daniele Drago e Giuseppe Cassarino intervenuti quali avvocato e commercialista nell’operazione di vendita all’asta della casa. Secondo il gip non può configurarsi il delitto di istigazione al suicidio perché il gesto di Guarascio è avvenuto a distanza di circa un anno all’aggiudicazione dell’immobile in sede di procedura esecutiva, dopo quattro rinvii del decreto di trasferimento. (ANSA).

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI