"Il tram più avanzato d'Europa| Vi spiego perché funzionerà" - Live Sicilia

“Il tram più avanzato d’Europa| Vi spiego perché funzionerà”

Gianfranco Rossi

Parla Gianfranco Rossi, direttore d'esercizio del nuovo sistema di trasporto pubblico: "Partiremo entro il 2015, è la più grande opera pubblica italiana degli ultimi anni". (foto Ponente)

PALERMO – “Il sistema del tram di Palermo è il più innovativo d’Europa, i palermitani possono esserne fieri: si tratta dell’opera pubblica più importante costruita in Italia negli ultimi anni”. Gianfranco Rossi ha 57 anni, è nato a Marsala ma ha lasciato la Sicilia sin da ragazzo trasferendosi a Roma e lavorando come ingegnere per le Ferrovie dello Stato e poi all’Atac di Roma. Dopo aver sbattuto la porta nella Capitale ha scelto di venire nel capoluogo siciliano, diventando il direttore d’esercizio del tram: “Una bella sfida che affronto con entusiasmo, l’Amat è come una famiglia”.

I palermitani si dividono fra chi vede nel tram una grande opera pubblica, capace di rivoluzionare la mobilità, e che si parla di un flop annunciato. Come stanno le cose, secondo lei?
“Il sistema tram di Palermo è il più innovativo che in questo momento ci sia in Europa. Innovativo sia per la concezione dell’architettura del sistema, che è ferroviaria, che per la tipologia rotabile e per tutti gli impianti accessori come i semafori, il sistema di informazione al pubblico a bordo e a terra. Tutte caratteristiche che rendono il sistema moderno ed efficiente e alla portata di tutti, anche dei disabili che potranno utilizzarlo con comodità. Offriremo un servizio regolare e puntuale e soprattutto sicuro, del resto la gente preferisce il treno o il tram proprio per questo. Inoltre collegheremo le periferie al centro, integrando perfettamente alcuni quartieri, in cui c’è una forte domanda di servizi, nel tessuto urbano cittadino. Il sindaco lo ha detto più volte: viale Regione siciliana è la nuova via Libertà”.

Quali saranno i vantaggi di prendere il tram, piuttosto che un altro mezzo?
“Perché è veloce, economico, puntuale e sicuro. Non solo c’è un sistema di videosorveglianza a bordo e in quasi tutte le fermate, ma ci sono anche dei pulsanti per l’sos: se qualcuno teme per la propria sicurezza, può premerlo e interverremo. Sulle paline leggeremo quanti minuti mancano all’arrivo del treno, così da decidere se aspettarlo o meno, e stiamo studiando anche un sistema ‘mobile’. Inoltre potremmo pensare a un servizio notturno che consenta ai giovani di potersi divertire e magari bere qualcosa, senza dover essere obbligati a guidare al ritorno. Tutte le pensiline potranno ospitare le carrozzine e le porte di apriranno proprio in corrispondenza di un’eventuale carrozzina per disabili”.

Quando partirà il tram?
“Noi abbiamo preso in consegna un sistema di trasporto innovativo, con i rotabili e le due grandi officine di Roccella e Da Vinci. Abbiamo proceduto in tempi rapidi alla formazione del personale: ad oggi ci sono 55 agenti di condotta, a cui vanno sommati i 15 operatori del Posto centrale di controllo che è la sala da cui si coordina la circolazione. Poi ci sono gli addetti alla manutenzione e gli amministrativi, per un totale di quasi 100 unità: tutti già dipendenti Amat, oltre al sottoscritto. Si è creato un bel clima, familiare e di grande collaborazione; vedere dipendenti anche di una certa età entusiasmarsi e buttarsi a capofitto in questa avventura è gratificante. Dei 55 dipendenti in 36 hanno fatto gli orali e sosterranno a breve gli esami pratici, entro la fine di ottobre saranno abilitati. Una volta che la commissioni ministeriale di agibilità, composta da 11 ingegneri, avrà terminato i suoi lavori iniziati il 5 ottobre, potrà partire il pre-esercizio sulla linea 1 che consiste in una implementazione graduale fino ad arrivare a 8 treni. L’obiettivo è di provare il modello di esercizio a regime e senza passeggeri e questa fase ha una durata variabile di qualche settimana. Siamo ottimisti sul fatto che non duri molto. Per le linee 2 e 3 siamo già usciti con 4 tram. Come ha detto l’assessore Catania, entro l’anno la linea 1 sarà in servizio e la 2 e 3 seguiranno immediatamente dopo. Mi piace far evidenziare come il tutto sia stato fatto in tempi brevissimi, il che ci ha consentito un pre-esercizio più lungo. Attendiamo il contratto di servizio con il Comune per iniziare l’esercizio, speriamo che il consiglio comunale faccia presto”.

Qualcuno propone di non affidarlo ad Amat ma ad altri…
“A Roma, Napoli, Milano, Torino, tanto per fare qualche esempio, è affidato alle società in house. Un bando europeo richiederebbe tempi molto lunghi”.

Di che colore saranno i treni?
“Oggi sono bianchi, ma stiamo verificando l’opportunità di utilizzare le superfici per la pubblicità. A Roma lo abbiamo fatto anche con le pensiline e con un buon successo”.

Molti temono che stazioni e treni vengano vandalizzati…
“Devo dire che a Palermo c’è una diffusione dei writers molto più contenuta che a Roma. Le pensiline sono montate da tempo, eppure sono ancora tutte lì”.

Quanti saranno i treni?
“Per il momento sono 17, di cui 8 sulla linea 1 e gli altri sulle altre linee. C’è un finanziamento regionale che ci consentirà di acquistarne altri, penso almeno una decina. Inoltre il consorzio che ha realizzato il sistema garantirà per 4 anni le attività di supporto e intervento, il così detto global service”.

Il tram è economicamente sostenibile?
“I sistemi di trasporto pubblico, in Italia, hanno un rapporto tra costi e ricavi che oscilla fra il 20 e il 30%. Ma stiamo parlando di un servizio pubblico, che quindi è a servizio di tutti. Il tram consentirà di abbattere l’anidride carbonica e di razionalizzare le linee degli autobus, potenziandole dove non ci sono i binari. Sarà una svolta epocale per la città. Inoltre il tram va visto in un quadro di insieme, cioè integrato nel trasporto pubblico e in una offerta che comprende il car sharing, il bike e la gomma”.

Ci saranno i controllori sul tram?
“Certamente sì e la sede separata rispetto alla strada consentirà un controllo capillare”.

Perché un palermitano dovrebbe trovare conveniente prendere il tram?
“Perché può lasciare l’auto a Roccella, arrivare alla stazione centrale e da lì muoversi in centro con gli autobus, oppure parcheggiare nei parcheggi di via Basile o via Nina Siciliana e arrivare a Notarbartolo comodamente, prendendo poi il passante fino a Punta Raisi. Un bel risparmio di benzina, tempo e stress”.

Perché ha scelto di venire a Palermo?
“Dopo aver lavorato a Roma e Firenze, ho provato una certa insoddisfazione: io sono un uomo da binario, non posso stare dietro una scrivania. Me ne sono andato dall’Atac in fortissima polemica con i vertici aziendali, ho lasciato un contratto a tempo indeterminato per uno a tempo determinato. La mia famiglia è a Roma, ma a Palermo mi trovo benissimo: in Amat c’è gente tecnicamente preparatissima, molto più che a Roma, questo è un sistema nuovo di cui stiamo scrivendo le regole e ci sono mezzi all’avanguardia. Una bella sfida e tanti stimoli: saremo pronti e il sistema funzionerà bene, anche se dovesse nevicare”.


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