Crocetta contro Nunzio Reina: | "Si sarebbe rivolto ai boss" - Live Sicilia

Crocetta contro Nunzio Reina: | “Si sarebbe rivolto ai boss”

Crocetta ha chiesto di prendere informazioni per accertare se Nunzio Reina, uno dei 32 componenti del Consiglio camerale in rappresentanza di Confartigianato, sia la stessa persona che nel 2001 avrebbe patteggiato una condanna per favoreggiamento. La replica di Reina: "Sconcertato da questo grave atto di inciviltà giuridica".

La polemica
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PALERMO – Con una nota al dipartimento Attività produttive della Regione, che ha avviato una ispezione alla Camera di commercio di Palermo dopo l’arresto dell’ex presidente Roberto Helg accusato di avere intascato una tangente da 100 mila euro, il governatore Rosario Crocetta ha chiesto di prendere informazioni per accertare se Nunzio Reina, uno dei 32 componenti del Consiglio camerale in rappresentanza della Confartigianato, sia la stessa persona che nel 2001 avrebbe patteggiato una condanna per favoreggiamento.

Dice Crocetta: “Tale Reina nel 2001 sarebbe stato accusato di avere chiesto l’intercessione di un boss per essere ‘amnistiato’ dall’onere di pagare il pizzo alla mafia e per questa vicenda sarebbe stato condannato e avrebbe patteggiato la pena”. “Come fa a essere credibile una persona che invece di rivolgersi alla magistratura e alle forze dell’ordine per denunciare gli estortori si fa sistemare la vicenda personale dal gotha di Cosa nostra – afferma Crocetta -. Da una ricerca sembrerebbe che questo Reina sia sposato con la figlia del mafioso Vincenzo Spadaro e nipote del boss Tommaso Spadaro, a sua volta padre di Francesco Spadaro condannato a 16 anni per il pizzo all’Antica focacceria San Francesco”.

Per il governatore “se la vicenda fosse appurata, sarebbe un ulteriore motivo per commissariare la Camera di commercio”. “Faccio appello a quegli imprenditori che si sono distinti nella lotta al racket e alla mafia, come Giuseppe Todaro – prosegue il governatore – di prendere totalmente le distanze da questo Consiglio camerale. Occorre una netta discontinuità, non basta sostituire il presidente. Il Consiglio faccia un passo indietro, i componenti non si comportino come gli ultimi giapponesi”.

A stretto giro è giunta alle redazioni la replica del presidente di Confartigianato Palermo Nunzio Reina. “Sono sconcertato da questo inaudito e grave atto di inciviltà giuridica che non tiene conto del percorso di integrità morale e della trasparenza politica che ha connotato la mia attività in Confartigianato. Un lavoro ispirato alla collaborazione con tutti gli organi per debellare l’odioso fenomeno del pizzo e sempre nell’ottica della legalità nell’esercizio delle attività professionali artigiane. Se esiste un certificato di “dignità” o di “onorabilità” che il presidente Crocetta o, chi per lui, è in grado di produrre, desidererei sapere quali sono i requisiti. Credevo l’era dei cecchini si fosse chiusa, ma mi sbagliavo: si continua addirittura a sparare con vicende datate e sepolte sia dal punto di vista giuridico che, per quanto mi riguarda, da quello morale, tanto da intraprendere una strada che in Confartigianato ha spinto in questi anni diversi nostri iscritti verso le associazioni antiracket”.

(Fonte ANSA)


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