D'Agostino replica: |"Troppi pregiudizi" - Live Sicilia

D’Agostino replica: |”Troppi pregiudizi”

Nicola D'Agostino replica a "Nina", la lettrice di LivesiciliaCatania che ha scritto una lettera contestando le dichiarazioni del deputato regionale del Pds sulle indennità degli eletti a Palazzo d'Orleans.

LA RISPOSTA
di
6 min di lettura

 

Cara signora Nina,

non rischia proprio nessuna sfuriata, dei titoli possiamo tutti fare a meno, certo che lo sdegno finale non mi è piaciuto: troppi pregiudizi, troppa rabbia. Tutta da riversare su di me? E dire che ammette che neppure mi conosce. Va vabbè, evidentemente fa parte del ruolo e di questa stagione malata. Dunque, Le rispondo dicendole che Lei ha torto e le spiego perchè.
Intanto, (senza aver bisogno di farsi domande e darsi contemporaneamente risposte a nome mio) sappia che Lei per me esiste, altrimenti non Le risponderei, anche se non la conosco, perchè Lei è una cittadina siciliana che ha diritto ad esprimere le sue idee e i suoi risentimenti verso la classe politica. Poi voglio dirLe che non tutti i politici sono politicanti, io per esempio non sono uno di quelli. Le assicuro di essere uno che cerca di svolgere il suo mandato seriamente attraverso la presenza in aula e nelle commissioni, la presenza nel territorio, la presenza continua in segreteria dove ascolto i cittadini come lei, attraverso soprattutto la proposta di disegni di legge (pochi ma approvati, anzichè tantissimi senza esiti ma buoni per le statistiche). Mi sono occupato per esempio di una Legge (a costo zero) che adesso consente di studiare la Storia, la Letteratura e Lingua siciliana nelle nostre scuole, di una Legge che ha permesso di rinnovare l’offerta turistico-alberghiera (150 milioni di euro di contributo per investimenti complessivi per un totale di 500 milioni attualmente in corso), di una Legge che ha permesso investimenti produttivi tramite il sistema del Credito d’Imposta per circa 450 milioni (contributo regionale di 120 milioni). Ho fatto molto altro, ma questi tre interventi mi sembrano sufficienti: se poi Lei non riconosce la mia faccia, credo non possa attribuirmi il torto di non essere troppo vanitoso.
Dopo di che vado al dunque.
1) Lo stipendio netto è di 5.000€ al mese e mi sembra una cifra corretta.
2) Il resto delle indennità (circa 4.000€) servono al funzionamento del deputato e sono tutte spese rendicontate (segreteria, assistenti, telefoni, luce), senza le quali il deputato sarebbe assente dal territorio ed incapace di rappresentarlo.
3) Altre somme percepite (4.000€ circa) servono ai trasferimenti (un’auto, la benzina), a vitto ed alloggio, ad ammortizzare le spese per la campagna elettorale (per chi la fa sobria, come me).
4) Non faccio acquisti personali, nè tanto meno viaggi, non utilizzo i fondi del gruppo per fini diversi da quelli consentiti (pensi: sono anche il capogruppo del mio partito e sono tra i pochi che non se ne approfitta). Tutto quello che spendo in più o di diverso è chiaramente a mio carico: ma immagino che Lei abbia ancora in testa le vicende del Lazio e della Lombardia, con le quali io non c’entro nulla. Invece in Sicilia negli ultimi due anni ci siamo ridotti le indennità di funzionamento di almeno 2.000€ al mese.
5) Io credo d’essere stato un deputato serio e altrettanto seriamente mi comporterò in futuro, magari non sarò stato all’altezza (non mi interessano gli altri, sarebbe troppo complicato valutare l’intera classe politica), ma se sono o meno capace lo giudicano i cittadini con le elezioni: essendo stato il più votato in provincia di Catania ed il secondo in Sicilia, credo di avere avuto la legittimazione a proseguire (oppure neppure il voto democratico Le sta bene? E stia serena che io i voti non li ottengo dalla mafia oppure comprandoli)
6) Io non credo che un deputato, tolte le indennità di funzionamento, debba percepire meno di 5.000€ se è serio e rispetta in pieno la fiducia degli elettori ed il mandato parlamentare, credo sia ipocrita sostenere il contrario, poco dignitoso per il ruolo di grande responsabilità che si riveste. Io ho un programma politico per il quale sono stato votato, ho a cuore i problemi veri della Sicilia (economici) e, La prego, non ne faccia una questione di ironia spicciola circa le occhiaie e la fatica: ho paura che Lei non sappia nulla della mia vita e dunque La prego di non generalizzare. Ripeto, io lavoro duro e seriamente, Lei è libera anche di criticarmi (siamo in democrazia), ma non pretenda di possedere la verità. Vede, il mio non è un impiego fisso a vita, ogni tanto debbo sottopormi al giudizio degli elettori, un rito democratico che accetto fino in fondo e che rispetto e, peraltro, non vedo nessuno criticare gli stipendi dei magistrati, dei dirigenti pubblici, dei primari di ospedali, degli alti funzionari dello Stato che hanno anche più ricchi appannaggi. Non so se sia pensabile ridurre tutto, forse ci arriveremo presto, e così potremo risolvere qualche problema di natura sociale, comprese le difficoltà di sua madre e qualche altro milione di persone in Italia che certamente non dipende dagli stipendi dei deputati.
7) Nei confronti della politica infatti c’è sete di vendetta, e mi rendo conto (qui Le do ragione) che per molti versi è anche comprensibile: ci sono i politici ladri (pochi, per fortuna) e ci sono quelli mediocri (troppi, purtroppo): ma siamo noi cittadini ad eleggerli, ed allora non eleggiamoli più e scegliamo i migliori, piuttosto che ridurre loro gli stipendi, causando danni peggiori come la corruzione oppure permettendo che la classe politica sia formata da una casta di privilegiati ricchi che possono permetterselo, consegnando così le Istituzioni in mano alle élite del potere economico.
8) Nel mio intervento da Lei citato sottolineavo che, per non essere ipocriti e provare ad abbattere i veri costi della politica, occorrerebbero interventi rigorosi: stop al finanziamento ai partiti, stop ai fondi per i gruppi, dimezzamento della composizione di tutti i consigli comunali, provinciali, regionali e del parlamento. Questa mi sembra una proposta seria (si risparmierebbero centinaia di milioni di euro l’anno), ma Lei non l’ha neppure presa in considerazione. Sono anche d’accordo con Lei che bisognerebbe fare a meno di consulenze ed uffici di gabinetto, ai bisogni della Regione siciliana dovrebbero essere sufficienti i dipendenti attuali (forse anche troppi).
9) infine, io non faccio la bella vita, nè mai diventerò ricco facendo il deputato (ammesso che lo faccia a vita: ci sono sempre le elezioni…), ed ho un mio lavoro che mi faceva faticare meno ed in proporzione guadagnare di più. Mi dispiace tanto che Lei pensi che tutti sono uguali, tutti approfittatori, tutti legati alla poltrona e allo stipendio, tutti furbi e disonesti. La invito a guardare le cose con più obiettività, senza omologazioni, perchè io sono uno che prova a fare del suo meglio, magari non sempre riuscendoci, ma se Lei ritiene giusto fare di tutta l’erba un fascio, beh, allora io da un lato non mi sottraggo alla sua invettiva ma nel risponderle e respingere quasi tutte le sue accuse, evito di farlo con sdegno perchè la rabbia è cattiva consigliera e la invito ad una riflessione più accurata. Se vuole anche di persona, non per fare il ruffiano chè non mi si addice, ma perchè rientra anche tra i doveri di un deputato della Regione siciliana.
Firmato:

Nicola D’Agostino

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