Nuovi bigliettai sugli autobus | Ma l'Amat non lo sa... - Live Sicilia

Nuovi bigliettai sugli autobus | Ma l’Amat non lo sa…

Lo strano caso dei posti inesistenti
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Bisogna andare a ritroso in questa storia. L’incipit è un comunicato fresco fresco: “Da mesi si rincorrono voci su presunte assunzioni di personale per la vendita dei biglietti a bordo dei mezzi dell’Amat. L’azienda smentisce con vigore e lancia un appello ai cittadini. ‘E’ solo una stupidaggine, che viene messa in giro ad arte per tenere vive le aspettative di coloro che, sfortunatamente, si trovano senza occupazione – spiega l’avvocato Mario Bellavista, presidente dell’Amat -. L’azienda non ha mai attivato procedure per l’assunzioni di queste ed altre figure professionali, né convenzioni o accordi con associazioni o società che svolgono queste attività. Chi vi propone la partecipazione a una selezione per un lavoro che non esiste, facendosi peraltro pagare, non commette altro che una truffa. Diffidate da questi truffatori e denunciateli alle autorità'”.

Dagli uffici dell’azienda spiegano una trama che ha due pezzi distinti. Non collegati, seppure contigui. Qualche tempo fa qualcuno si è fatto avanti, proponendo all’Amat di ospitare sugli autobus ragazzi non direttamente dipendenti, con mansioni precise. Personale esterno cui appaltare il servizio di biglietteria. Chi di dovere si è informato con gli uffici legali. La riposta è stata negativa. Quel ruolo spetta esclusivamente ai lavoratori. Punto. Gli interessati hanno ricevuto comunicazione della cosa.  “Adesso – racconta Bellavista – si rincorrono notizie e sussurri su corsi che si stanno portando avanti, in vista di prossime assunzioni che non sono assolutamente in programma. Fino a stamattina mi hanno fermato per chiedermene conto e ragione”. Il presidente dell’Amat non ha elementi per autorizzare il sospetto che ci sia un legame tra chi propose il servizio e i fantomatici procacciatori di posto, ancora senza nome, sempre ammesso che esistano davvero. Bellavista è netto: “Noi abbiamo preso posizione per tutelate eventualmente le vittime di queste false voci”. Forse, adesso, partirà qualche denuncia.


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