Un giorno - studiando le carte di questa lugubre storia d'Italia - qualcuno metterà la sinistra sul banco degli imputati. Lasciamo stare per un attimo Silvio Berlusconi, il patapumfete conclamato della sua esperienza e l'abisso di una manovra, dentro la penombra di un tramonto, che ha ricevuto staffilate feroci perfino dai giornali d'area. La sinistra, col trattino o senza trattino, da sola o associata al centro, ha fallito la sua missione. Ha fallito perché non è riuscita a mettere in campo una visione alternativa di società siciliana, italiana ed europea. Si è mossa da copia lungo un solco tracciato da altri. Sicché era facile scegliere gli originali. La sinistra (col trattino, etc...) è stata soverchiata dall'economisno. Ha dimenticato le persone e il loro penoso vagare quotidiano. Da tempo non ha leader che sappiano parlare al cuore e alla mente. E se, spostandoci ancora più a sinistra, ne annusiamo l'odore, ecco che ci pentiamo subito. Siamo terrorizzati dall'iper-utopia Vendoliana: un canovaccio alla Barrie - con i pirati e i bimbi sperduti - che non ci pare in grado di coniugare ideali e realtà, perché si ferma ai primi, nella sua isola che non c'è.
C'era ben altro da fare. C'era da costruire una politica che quadrasse il cerchio tra conti, sviluppo e immaginazione. Dite che non esiste una politica del genere? Allora nemmeno la sinistra ha motivo di respirare, se non si concepisce una navigazione dissimile dal disastro in corso, che è insieme la spia del soffocamento del Berlusconismo e del mondo strutturato dai banchieri.
Questo per il principio. Nel caso concreto, poi... Il Pd si è spaccato su ogni pretesto possibile, dando tonnellate di alibi ai suoi detrattori. Ha bruciato allegramente ammiragli, rotte e prospettive. Ha rinunciato alla supremazia della questione morale e in Sicilia ne sappiamo qualcosa, visto che sostiene un vecchio volto della politica come Raffaele Lombardo, nonostante l'acqua di colonia riformista. I democratici non dicono nulla sul venturo sindaco di Palermo. Bersani viene in Sicilia e non dice nulla sull'etica. Lupo dice appena: vedremo. Il Pd si illumina solo nel cono del berlusconismo, protagonista di un anti-berlusconismo che è un'ipoteca dannosa. E' un riflesso sul muro dello sfascio. Troppo poco per convincere. Troppo niente governare.
C'era ben altro da fare. C'era da costruire una politica che quadrasse il cerchio tra conti, sviluppo e immaginazione. Dite che non esiste una politica del genere? Allora nemmeno la sinistra ha motivo di respirare, se non si concepisce una navigazione dissimile dal disastro in corso, che è insieme la spia del soffocamento del Berlusconismo e del mondo strutturato dai banchieri.
Questo per il principio. Nel caso concreto, poi... Il Pd si è spaccato su ogni pretesto possibile, dando tonnellate di alibi ai suoi detrattori. Ha bruciato allegramente ammiragli, rotte e prospettive. Ha rinunciato alla supremazia della questione morale e in Sicilia ne sappiamo qualcosa, visto che sostiene un vecchio volto della politica come Raffaele Lombardo, nonostante l'acqua di colonia riformista. I democratici non dicono nulla sul venturo sindaco di Palermo. Bersani viene in Sicilia e non dice nulla sull'etica. Lupo dice appena: vedremo. Il Pd si illumina solo nel cono del berlusconismo, protagonista di un anti-berlusconismo che è un'ipoteca dannosa. E' un riflesso sul muro dello sfascio. Troppo poco per convincere. Troppo niente governare.