Gli amichetti di Dell'Utri | E i nipotini di Lombardo - Live Sicilia

Gli amichetti di Dell’Utri | E i nipotini di Lombardo

Il problema dell'informazione
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Come è lo stato dell’informazione in Sicilia? Procediamo per esempi. Il settimanale ‘Magma’, in edicola domani, scrive: “Tutti si aspettavano il botto. Ed è arrivato. Ma al contrario. Le indiscrezioni sul presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sono uscite anche questa volta con una cadenza certosina, quasi maniacale. L’altro ieri quando la direzione del Pd si riuniva per decidere l’appoggio dei Democratici siciliani al Governatore; ieri per l’approvazione del bilancio; oggi per le elezioni.Ma è davvero un caso che nel giorno delle Comunali in Sicilia campeggiasse in tutti i giornali e in tutti i blog la notizia del rinvio a giudizio, quasi certo probabile o forse no, del Governatore? La solita, puntuale fuga di notizie che avrebbe dovuto colpire Lombardo, il suo Mpa e il Pd che lo sostiene, visto, tra l’altro che si votava anche a Milano e a Napoli. (…) Ritorniamo quindi a Iblis. Lombardo va rinviato a giudizio! Guai a chi si oppone. E riparte la canea (che significa abbaiare insistente dei cani che inseguono la selvaggina), di giornali e blog. Un esempio? “Live Sicilia”, sito online di Amato e Foresta, il primo uomo Mondadori, cioè Dell’Utri per la Sicilia, il secondo autore di una biografia-intervista su Totò Cuffaro, batte il primo colpo. Lo segue Sud Press, sito specializzato nel dare addosso a Lombardo. Vuoi vedere che il polverone politico-giudiziario sulla mafiosità del Governatore, fondata sul nulla in quanto agli atti, ma amplificata all’inverosimile in quanto agli echi di stampa, serve ad alzare una cortina fumogena spessa un chilometro sull’improbabile ma non impossibile assoluzione di Dell’Utri o sulle amicizie del ministro Romano, perché tanto il mafioso in Sicilia è Lombardo, e uno basta? Ma avete fatto caso che “Live Sicilia” e il mensile “S” non sfiorano il passato regime regionale mentre versano vagonate di fango sul governo in carica e sugli assessori? Hanno mai scritto una riga sui termovalorizzatori che il senatore del Pdl, Pecorella, definì un incredibile intreccio tra malapolitica, affari e mafia? Una parola sulla questione Sicilacque? Una virgola sulla società del Patrimonio immobiliare?”.

Al vulcanico autore dell’editoriale rispondono i fatti che chiunque può verificare con un semplice clic. Siamo stati i primi a raccontare del pizzino di Ciancimino su Dell’Utri. Abbiamo pubblicato un referto che scagionerebbe Angelo Lombardo, circa il presunto pestaggio da lui subito. Chi ha scritto di Genchi consulente di Lombardo? Ancora noi. Le collezioni di “S” sono piene di inchieste e approfondimenti sulla storiaccia dei rifiuti e dei termovalorizzatori. Chi scrive è stato riempito di contumelie per alcuni articoli non apprezzati su Salvatore Cuffaro e Saverio Romano, motivo dell’ira dei rispettivi fan. La famosa biografia citata elenca puntualmente le accuse a carico dell’ex presidente della Regione. Ed è stata spulciata anche in Procura. Davvero strano il nostro conflitto di interessi. Dal bivio non si scappa: o siamo pazzi, o siamo giornalisti.

L’istruttivo fondo di ‘Magma’ l’abbiamo letto su Blogsicilia, a proposito di consonanze e interessi veri o campati in aria. E chi c’è dietro Blogsicilia? Citiamo una fonte terza, ‘Il Venerdì’ di ‘Repubblica’ attualmente in edicola. Si legge in un articolo di Paolo Casicci: “Il pezzo forte del numero di maggio era ‘Rivoluzione Lombardo’: un’intervista al governatore siciliano, “L’uomo che da cinque anni primeggia nelle cronache politiche meridionali e non solo”, annotava l’autore, senza risparmiare l’enfasi. Da gennaio, il mensile “Sud” è la voce dei meridionalismi fioriti negli ultimi tempi con un occhio particolare per l’Mpa del presidentissimo di Trinacria. Redazione a Palermo, distribuzione nel meridione più Roma e Milano, il mensile, che ha come direttore editoriale il catanese Salvatore Carrubba, può contare sui contributi di intellettuali come Matteo Collura e Pietro Barcellona (…). Ma anche sugli investimenti pubblicitari della Regione Sicilia e dei suoi assessorati. Per dire: la promozione del “Sicilian Jumping Tour”; rassegna finanziata direttamente dalla presidenza e che mescola ippica e turismo, è finita proprio su Il Sud, oltre che sul giornale telematico Blogsicilia. Che hanno in comune l’editore: la Ges, una srl il cui acronimo sta per Gruppo editoriale sud e appartiene per il 65 per cento alla Server srl di Palermo e per il restante 35 alla Adelante di Catania. La Server, a sua volta, è di proprietà di Biagio Semilia, mentre la Adelante è di tre professionisti, tra i quali Antonio Verona. Né a Semilia né a Verona mancano le buone referenze. Il primo è consulente della Regione, incaricato di promuovere la tecnologia dell’informazione e delle comunicazione e poi responsabile della “Cabina di regia”, la struttura che sovrintende la pianificazione della pubblicità regionale. Verona invece è componente del nucleo di valutazione dei progetti di formazione e della commissione di verifica degli stessi. In pratica, tra i suoi compiti c’è anche quello di decidere de finanziare o meno un corso di formazione professionale. Ora si dà il caso che la Server srl, oltre ad essere socia di maggioranza della Ges, è anche un ente di formazione professionale accreditato dalla Regione: negli ultimi anni ha ricevuto copiosi finanziamenti per corsi di grafica e web design (…)”.

Non vogliamo scendere nel sottoscala di un volgare corpo a corpo. Tuttavia, la questione va posta nell’interesse dei lettori. Si scrive davvero sotto dettatura per inanellare affari e contributi? Si scrive contro, per colpire qualcuno secondo interessi loschi e inconfessabili? C’è spazio, in Sicilia, per una narrazione senza collare? Riordiniamo le circostanze, più da vicino. Il nostro quotidiano online da tempo sta compiendo un’operazione giornalistica pura e semplice, puntando i riflettori sull’inchiesta che riguarda il presidente della Regione. Possiamo contare sul fiuto di un bravo cronista, Antonio Condorelli, che non si sta arrampicando sulla parete del trascendente. Soltanto, fa quello che ogni cronista dovrebbe fare. Vaglia le carte dell’inchiesta. Orecchia le notizie che provengono dalla Procura. E le pubblica, sapendo che Livesicilia non censura mai il materiale concreto, sia che porti male alla destra, sia che rappresenti un ostacolo per il Pd o per il governatore riformista.
Assiduamente, ci occupiamo pure di sanità, organizzando in fila sempre o soltanto i fatti: belli o brutti che siano. Abbiamo dato spazio puntualmente a ogni replica. E sull’inchiesta “Iblis” abbiamo fornito ampie garanzie di espressione ai legali del governatore con le loro deduzioni.

Veniamo all’accusa principale e togliamoci il dente: saremmo cuffaristi, saremmo nostalgici di un sistema di potere che non c’è più. Saremmo pure vittime (reiterate e perciò senza rimedio) di insana idiozia. Quale impresa editoriale baserebbe le sue fortune e la sua rotta sulla solidarietà a un uomo politico bruciato? Oltretutto, la nostra età è discretamente verde. In un certo senso, siamo nati con Lombardo. Come si dice: nati con la moneta d’oro in bocca. Chi ci legge sa che non abbiamo mai lesinato critiche a nessuno. Perfino la parte politica di cui saremmo le operose marionette è stata più volte accarezzata ruvidamente dagli editoriali del sottoscritto. Bel modo di aiutare gli amici. Appena un’istituzione abbiamo risparmiato: la Missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte. Teniamo famiglia, sapete. La lotta è dura. E ci siamo cautelati per la vecchiaia.

Altro addebito. Siccome la Regione non paga la pubblicità sulle nostre pagine, allora picchiamo sodo. Curioso ragionamento di certi lettori che testimonia, paradossalmente, come sia pacificamente accettato che basti pagare per ottenere succulente cronache sulla stampa libera. In ogni modo, Livesicilia sfida i suoi contraddittori. Sì,  vi sfidiamo a dimostrare che sia accaduto davvero: che sulle pagine del quotidiano coordinato dal sottoscritto e diretto da Francesco Foresta si sia verificato l’intreccio perverso: una parola gentile, in cambio dei “piccioli”. E mica siamo santi di Santa Romana Chiesa. Da peccatori veniali, coltiviamo le ragioni del nostro orgoglio: Livesicilia nasce con la voglia di adoperarsi per cucinare del giornalismo in buonafede, giusto o sbagliato, gustoso o indigesto. Onesto.

Spazzata la strada sulla porta di casa, rimane la domanda fondante tra le righe e alla luce del sole: qual è la buona informazione, quella che racconta le cose, o quella che attacca chi racconta le cose? Noi un’idea, per la verità, ce l’avremmo. Al solito, lasciamo ai lettori facoltà di ampia risposta.


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