Quella perdita sospetta|di trenta mila euro - Live Sicilia

Quella perdita sospetta|di trenta mila euro

Il caso Ciancimino jr
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Chi proporrebbe uno scambio tra cento mila euro in contanti e un assegno da 70.000 euro? Chi rinuncerebbe, cioè, al 30% dei propri soldi in contanti in cambio di un assegno “pulito”?

Eppure è questa, l’operazione che Ciancimino jr ha contrattato con Girolamo Strangi, considerato collegato alla cosca Piromalli della Piana di Gioia Tauro. A rivelarlo è il Corriere della Sera, che racconta di un incontro avvenuto qualche settimana fa, quando Ciancimino jr è stato visto uscire dalla sua casa di Bologna senza gli agenti di scorta che solitamente lo accompagnano in ogni spostamento. Questa volta, invece, Ciancimino sarebbe salito da solo a bordo della sua vettura, per dirigersi a Verona, nello studio di Strangi, inquisito per l’appartenenza alla ‘ndrangheta, dove la polizia aveva sistemato delle microspie.

Quando mi senti in televisione tu fottitene” avrebbe detto Ciancimino jr a Strangi, prima di proporgli quello scambio di denaro che insidia non pochi sospetti rispetto all’ipotesi di riciclaggio. Una volta acquisite le informazioni, la Procura di Reggio Calabria ha avvisato le Procure interessate alle indagini su Ciancimino, cioè quelle di Palermo e Caltanissetta, nonché la Direzione nazionale antimafia.

Sul figlio dell’ex sindaco mafioso che da due anni e mezzo riempie verbali sui rapporti tra mafia e politica dagli anni Settanta fino ai primi Duemila – scrive il quotidiano di via Solferino – si allunga dunque il sospetto di una possibile «ripulitura» di denaro forse di dubbia provenienza, se l’interessato è disposto a perdere il trenta per cento del suo valore pur di avere degli assegni «puliti». Sul giovane Ciancimino pesa già una condanna per riciclaggio di almeno una parte del patrimonio accumulato dal padre condannato per mafia. E al di là della fondatezza dei sospetti che dovrà chiarire l’inchiesta calabrese, resta il rapporto con un inquisito per ‘ndrangheta da parte del testimone che nei suoi ultimi verbali ha tirato in ballo l’ex capo della polizia e attuale responsabile dei servizi segreti Gianni De Gennaro”.


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