Dalì attacca Castiglione: | "Il Pdl è un casino" - Live Sicilia

Dalì attacca Castiglione: | “Il Pdl è un casino”

Tensione tra gli "azzurri"
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Eusebio Dalì, dimessosi dall’assessorato alle politiche giovanili della Provincia di Palermo per solidarietà all’esautorato Giuseppe Di Maggio, è come se fosse in questi giorni il portavoce non ufficiale di Gianfranco Micciché, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da ieri anche off-line (il suo sito è in costruzione).

A dimostrazione di ciò, il miccicheiano ha dichiarato la linea del gruppo vicino all’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Non ci sarà nessuna opposizione precostituita, ma solo ed eventualmente posizioni critiche nei confronti delle amministrazioni della Provincia di Palermo e del Comune, qualora ne riterremo l’azione contraria agli interessi della gente”. Un “solo ed eventualmente” che sa di avvertimento sic et simpliciter a Giovanni Avanti e Diego Cammarata. Dalì, inoltre, ha insistito sull’attacco a Giuseppe Castiglione, il co-coordinatore del Pdl nell’isola: “La vera opposizione, semmai, la facciamo alla pseudo leadership del Partito in Sicilia. Una guida disastrosa, che ha prodotto danni”.

Critica accentuata nell’intervista rilasciata di recente a BlogSicilia dal pupillo di Micciché, in cui ha definito Castiglione come “ribaltonista dell’Udeur nel 1999, consegnando il governo regionale nelle mani di Angelo Capodicasa; protagonista oggi di una stagione fallimentare, perché dentro al Pdl è un casino”.

Castiglione, comunque, ieri ha teso la mano a Micciché, rivolgendo un appello all’amico Gianfranco “per ricompattare il Pdl, in quanto il presidente della Regione ha gioco facile nel momento in cui c’è una frammentazione del nostro partito”. Insomma, si esorta alla ricucitura degli strappi, unendosi innanzi ad un nemico comune, Raffaele Lombardo, reo di adottare “una sola strategia, ovvero delegittimare i partiti e la classe dirigente”, realizzando “una occupazione quotidiana e sistemica e un commissariamento a catena di tutti gli enti regionali”. In breve, divide et impera.


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